Per coloro che cercano il perfetto partner per il jogging, cosa potrebbe essere meglio di un cane? Beh, forse un paio di considerazioni sono necessarie: alcuni cagnolini minuscoli potrebbero non essere all’altezza della sfida, mentre cani con il muso corto spesso lottano con problemi respiratori e di surriscaldamento. Inoltre, alcune razze dal temperamento più pigro potrebbero preferire un comodo pisolino piuttosto che una corsa all’aria aperta. Tuttavia, la maggior parte dei cani sono atleti naturali e risponderebbero con un entusiasta “Woof!” alla proposta di una bella corsa con il loro umano preferito.
Ma cosa li rende davvero compagni ideali per la corsa? Oltre alla loro energia inesauribile, alla passione per l’aria aperta e alla loro fedeltà, i cani hanno caratteristiche fisiologiche e anatomiche che li rendono perfetti per accompagnare i loro proprietari in un allenamento attivo. Scopriamo insieme il motivo per cui i cani sono fatti per correre.
I cani sono animali cursoriali
Alcuni animali sembrano essere stati creati appositamente per la corsa. Il termine “cursoriale” indica un animale il cui corpo si è adattato specificamente alla locomozione rapida e continua. Ma perché un animale dovrebbe correre? Le ragioni possono essere diverse: gli erbivori cursoriali, come i cavalli e le gazzelle, devono correre per sfuggire ai predatori e coprire ampie distanze alla ricerca di pascoli ottimali; i predatori cursoriali, come i lupi e i cani, invece, corrono per cacciare le loro prede.
Secondo il Museo di Osteologia, gli animali cursoriali presentano arti allungati e altre caratteristiche anatomiche che permettono loro di correre in modo efficiente. Tra questi adattamenti vi sono zampe più lunghe, piedi modificati e, nel caso di alcuni animali, lo sviluppo di zoccoli. Cani, gatti, cavalli e molte specie selvatiche condividono queste caratteristiche.
I cani sono animali digitigradi
Gli esseri umani camminano con la pianta del piede appoggiata a terra (plantigradi), mentre i cani camminano sulle dita (digitigradi). Questo piccolo ma fondamentale dettaglio offre ai cani un grande vantaggio biomeccanico nella corsa: permette loro di muoversi più silenziosamente e di raggiungere velocità più elevate rispetto ai plantigradi.
Se osserviamo da vicino le zampe di un cane, notiamo che la struttura ossea corrisponde a quella delle nostre dita, mentre le ossa paragonabili ai nostri polsi e caviglie si trovano molto più in alto. Questo spiega perché alcuni artisti trovano difficile disegnare correttamente gli animali, confondendo le caviglie (garretti) con le ginocchia.
Il vantaggio di essere digitigradi è ben spiegato dalla veterinaria Theresa A. Fuess, che sottolinea come questa caratteristica consenta ai cani di assorbire meglio gli impatti e di ottimizzare il movimento durante la corsa. Altri animali digitigradi includono lupi, coyote, linci e volpi.
Una parola di cautela
Non tutti i cani sono automaticamente pronti a diventare maratoneti. Prima di iniziare a correre con il proprio amico a quattro zampe, è importante tenere in considerazione alcuni fattori chiave.
Età del cane
Uno degli errori più comuni che commettono i proprietari è iniziare ad allenare un cucciolo troppo presto. Proprio come nei bambini, lo scheletro di un cucciolo è ancora in fase di sviluppo, e un esercizio eccessivo o inadeguato può causare danni alle cartilagini di accrescimento. Queste sono aree di crescita situate alle estremità delle ossa lunghe, composte da tessuto cartilagineo. Se sottoposte a stress eccessivo prima della loro completa ossificazione, possono subire danni irreversibili, causando deformità e problemi ortopedici a lungo termine.
Secondo la dottoressa Karen Becker, i cuccioli di razze grandi raggiungono la maturità scheletrica intorno ai 18 mesi – 2 anni, mentre le razze più piccole maturano più rapidamente. Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare un veterinario prima di iniziare un programma di corsa con un giovane cane.
Condizionamento progressivo
Un altro errore comune è non preparare adeguatamente il cane a un nuovo regime di esercizio. Così come gli atleti umani devono allenarsi gradualmente per evitare infortuni, lo stesso vale per i cani. Secondo il dottor Robert Gillette, esperto di medicina sportiva veterinaria presso l’Università di Auburn, la chiave del successo è un condizionamento progressivo. Anche se i cani sono naturalmente predisposti alla resistenza, è importante aumentare gradualmente la distanza e l’intensità per evitare problemi muscolari o articolari.
Altri fattori da considerare
Oltre all’età e al condizionamento, altri aspetti da non trascurare includono:
- Il clima: Cani con il muso corto (brachicefali) soffrono maggiormente il caldo e hanno difficoltà respiratorie. Anche le razze con pelo molto folto possono surriscaldarsi più facilmente.
- Il terreno: Evitare superfici troppo dure (asfalto rovente in estate) o troppo accidentate, che possono causare lesioni ai cuscinetti plantari.
- Idratazione: Assicurarsi che il cane abbia accesso a sufficiente acqua prima, durante e dopo la corsa.
- Segnali di affaticamento: Se il cane inizia a rallentare, ansimare in modo eccessivo o mostra segni di disagio, fermarsi immediatamente.
Conclusione
Correre con il proprio cane può essere un’esperienza straordinaria, sia per la salute che per il legame tra cane e proprietario. I cani sono naturalmente predisposti alla corsa grazie alla loro anatomia cursoriale e digitigrade, e molti di loro sono entusiasti di accompagnare il loro umano in ogni avventura sportiva. Tuttavia, è essenziale considerare l’età, il condizionamento e la salute generale del cane per garantire un’esperienza sicura e piacevole per entrambi. Consultare un veterinario prima di iniziare un programma di allenamento è sempre la scelta migliore per assicurarsi che il proprio amico a quattro zampe sia pronto a diventare il perfetto compagno di corsa!